Quindi, cos'è che desideri veramente ora?
- allegramanontroppo
- 29 nov 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Tanti di voi avranno già capito la piega che prenderà questo articolo ma non è solo per quello che pensate voi. Non voglio tessere le lodi di Tom Ellis in 3000 parole. Solo in 2000. Scherzi a parte, stavo ragionando seriamente sulla domanda più usata nella serie Tv “Lucifer”.

La questione del reale desiderio mi affascina moltissimo…molto spesso trovo difficile capire cosa si desidera davvero. Ma soprattutto esternarlo. Spesso si ricollega il termine desiderio a tematiche sessuali e ciò è corretto, ma non sempre è associato a quello. Ho scoperto che in latino de-siderio significa letteralmente “mancanza di stelle”, ovvero la lontananza da qualcosa a cui aspirare.
Credo che se mai mi ponessero questa domanda ci impiegherei giusto qualche ora per rispondere. Quando a Lucifer bastano delle languide occhiate e un sorriso da stendere i morti.
Tendiamo a nascondere i nostri reali desideri perché ci vergogniamo di essi? O perché vogliamo che restino desideri e basta, da non condividere? Ci sto pensando da quando ho cominciato la serie. Sono all’inizio della terza stagione, quindi se mi spoilerate qualcosa vi vengo a cercare e vi strappo ogni pezzo della vostra anima. Avvisati. Ma tornando ad argomentazioni più serie…ritengo che molto spesso ci vergogniamo dei nostri desideri, un po’ perché temiamo il giudizio degli altri e un po’ perché abbiamo paura di risultare troppo sognatori. Tutti li abbiamo ma in pochi ne parlano. Sembra quasi che esprimere un desiderio ad alta voce sia quasi pericoloso per noi stessi. Lo creiamo nella mente, annodiamo il braccialetto della fortuna e lo seppelliamo in noi stessi. Lo guardiamo da lontano, di sottecchi e lo custodiamo con gelosia.
Quando Lucifer chiede a qualcuno cosa desidera, quello ovviamente non può resistere e spiattella tutto come se fosse lo scopo della sua vita. E alcune volte sono cose che fanno sorridere, fanno quasi tenerezza…e lo stesso Lucifer ne rimane sorpreso. Sotto questo punto di vista gli sceneggiatori hanno fatto centro. Hanno creato un personaggio ben strutturato, concreto e esilarante. Riesci anche ad immedesimarti…nella vita reale non sogneresti mai di metterti nei panni di un fornicatore selvaggio che commette ogni singolo peccato esistente. Ma con lui, ci riesci.
Anche gli altri personaggi sono studiati davvero bene, per esempio apprezzo moltissimo la figura della psicologa, Linda. Ma quando mai si è visto uno psicologo che da il suo aiuto a demoni e divinità? Geniale. Per non parlare di Maze. Un demone castigatore senz’anima che vive la sua più concreta e reale relazione d’amicizia con una bambina di pochi anni. Sarò sincera..non mi ispirava questa serie fino a qualche mese fa…ne sentivo parlare ma non capivo il perché di tanto clamore. Beh ora l’ho capito alla stra-grande.
Ma tornando all'oggetto dell'articolo posso dire con certezza che una cosa l'ho capita. Il desiderio è mutevole, possiamo desiderare ardentemente qualcosa oggi e cambiare radicalmente desiderio il giorno dopo. E' mutevole. Come noi. E' una condizione a lungo termine, ti porta a prendere consapevolezza di te e molto spesso ti accompagna in ogni momento della tua vita. Sicuramente il desiderio è quel qualcosa che vogliamo ostinatamente, e se lo vogliamo con tutto il nostro essere, nessun impiccio ci potrà distogliere dall’ottenerlo, niente e nessuno ci potrà fermare. Siate come Lucifer, non demordete mai. E la Detective sarà vostra.
Rika
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