Dal tramonto al alba...e non è di Tarantino
- allegramanontroppo
- 4 mar 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Voglio raccontarvi di quella volta che ho passato la notte più brutta della mia vita.

La prima esperienza fatta con una nave di quasi 400 metri e 13 ponti l’ho fatta nel lontano 2012. I miei genitori volevano festeggiare il loro anniversario in maniera particolare, così abbiamo preso baracche e burattini e siamo andati con degli amici di famiglia in vacanza. Era il periodo dark della mia adolescenza, infatti ripudiavo ogni altro essere umano e potete immaginare che divertimento è stata quella vacanza; si sono salvati solamente i luoghi dove attraccava la nave. La cosa che mi aveva colpito più di tutti però era stata il cibo. Un quantitativo industriale di cibo ad ogni ora del giorno, il paradiso degli….. Il momento più palloso di tutti però è stato l'intero giorno di navigazione. Volevo buttarmi in mare dalla noia. Mentre i miei genitori facevano un giro con i loro amici per i negozi e piscine, io avevo girato per tutta la nave da sola con la gioia in volto di Mercoledì Addams. Speravo che l’agonia finisse il più in fretta possibile, quando ho assistito alla scena più divertente di tutta la vacanza. Un ragazzo dell'animazione si era appartato con una ragazza, con tutta probabilità un’ospite della crociera e ci stavano dando dentro come due mandrilli. Al che mi hanno notato e io gli ho solo detto "Beh almeno voi sapete come passare il tempo su questa bagnarola, eh?". Preso e me ne sono andata.

Tirando le somme, un po’ per noia e un po' per scarsa vitalità sociale, impongo a me stessa di non salire più su una nave da crociera. Ceeeerto. Questo fino a quando, non avendo nulla da fare, trovo un’offerta per una crociera sul Mediterraneo a Dicembre. Visto che non eravamo andati via per niente quell’estate, prenotiamo. Il Karma, alle volte, sa essere un gran bastardo. Io avevo fatto una promessa e, non avendola mantenuta, l’universo aveva già deciso come punirmi.
Ho già detto in un articolo precedente quanto io soffra di chinetosi, ovvero il patire ogni mezzo di locomozione esistente. Bene, accertato questo punto, credo che capirete dove voglia andare a parare, ma voglio raccontarvelo per bene perché merita. La crociera verso gli inferi comincia a Genova. La prima tappa in realtà è andata alla grande perché il mare era perfettamente calmo durante la traversata, siamo scesi a Marsiglia e ho potuto notare come non ci sia differenza tra questa città francese e la metropoli più criminosa d’America, Detroit. Ma tralasciando questa piccola curiosità sul luogo arriviamo al momento clou che state aspettando con ansia, la mia dipartita.
Ricordo ancora cosa ho mangiato quella sera nel mega buffet del ponte ristorante, proprio perché l’ho vomitato interamente. Avevo optato per del pesce in salsa, contorno di verdure miste e un trancio di pizza a caso. Dopo aver mangiato ovviamente ci siamo diretti verso il teatro per il consueto spettacolo serale, e una volta seduti, ho cominciato a sentire uno strano dondolio sotto le terga. Verso metà spettacolo, quando gli acrobati volteggiavano leggiadramente in aria, la nave ha cominciato a dondolare molto violentemente e il mio stomaco e la mia testa hanno cominciato davvero a farmi diventare verde. Ho insistito per andare in camera perché non mi sentivo affatto bene e la scena che mi sono ritrovata davanti alle scale era davvero inquietante. C’era il personale di bordo che stava mettendo dei sacchetti per vomitare appesi ai mancorrenti perché avremmo attraversato una zona con mare forza 8 ( Vi ricordate la mareggiata che ha distrutto mezza Liguria qualche anno fa? Bene, era quella).
Nel mio cervello stavo processando l’informazione alla velocità della luce per cercare di capire quale fosse l'opzione migliore per me: buttarmi in mare e morire con dignità o sdraiarmi a letto e sperare di non soffocare nel vomito. In camera ho cercato di regolare il respiro, mi sono sdraiata e fissavo il soffitto come una mummia ma la cosa ovviamente non funzionava. Ricordo ancora che erano le 21.30 e il primo fuoco d’artificio mi ha fatto correre in bagno che manco Bolt alla finale dei 200m. Sta di fatto che quella notte, la gente ha ridipinto la nave e io il bagno della cabina per ben 10 volte. Sono arrivata ad avere persino delle visioni mistiche.
Alle 5 di mattina, finalmente, ho smesso di fare l'idrante e mi sono addormentata, non senza dolori addominali per lo sforzo fatto nelle ore precedenti. Non sono neanche scesa a Barcellona perché non riuscivo nemmeno ad alzarmi dal letto, perciò potete capire la situazione. Ma non temete, l'anno dopo ci sono ritornata, in acque ben più tranquille!
Rika
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