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Io, me e la mia altezza

Avevo deciso di pubblicare un altro articolo oggi, ma qualcosa mi ha fatto cambiare drasticamente idea. Voglio parlavi della mia altezza e del mio rapporto con essa, non sempre stato facile come si può pensare.Non tralascerò l'ironia tranquilli, non mi prendo mai troppo sul serio.





Ci sono una marea di luoghi comuni sulle persone alte che sento da sempre. Volete sapere perché? Beh per quelli che non mi conoscono di persona: Ciao, sono Federica e sono alta 1, 80 m. Può sembrare ridicolo, banale e tutto ciò che volete ma non lo è.

Non lo è perché mi sono sempre sentita in difetto, un fenomeno da baraccone troppo grande rispetto alla media e con le maniche delle maglie troppo corte. Momento vittimismo attivato, sentitevi in colpa. Scherzi a parte, sono cresciuta tutta in un attimo. Vi dico questo perché alle elementari non ero "fuori misura", ero una bambina magrolina e di altezza normale. Dalle medie in poi ho cominciato a crescere, crescere e crescere ancora. Il problema principale che ho avuto sono stati i dolori alla schiena...per non parlare delle operazioni che ho subito ai piedi, niente di grave, normali interventi di correzione, ma vi assicuro che passare un mese su una carrozzina alle medie può ledere enormemente la vostra salute mentale. Soprattutto quando si hanno compagni di classe dotati del raziocinio di un paramecio.


Fatta questa piccola premessa, vi dico chiaramente che l'essere tanto alti non è facile da accettare come si pensa. Nemmeno l'essere troppo bassi. Soprattutto se si è persone riservate, chiuse e insicure. Il chiaro ritratto della me di qualche anno fa. Potrei fare un elenco infinito degli epiteti che mi sono stati affibbiati nel corso degli anni, alcuni mi fanno sorridere altri di meno. Si va dal classico "Che tempo fa, lassù?" a "Hai delle mani talmente grandi che potresti fare l'ostetrica!" oppure "Ma quanto sei alta? Ricevi tramite satellitare?" " Hai le dita talmente lunghe che sembrano dita da scimmia". AH AH AH. Muoio dalle risate.



L'altezza è diventata un serio problema nei primi anni di liceo. Per un ragazzo l'altezza non conta molto in fin dei conti, non ho mai sentito di ragazzi presi in giro per l'altezza. Ma quando è una ragazza ad esserlo, il gioco in tavola cambia. Non riuscivo mai a trovare un ragazzo che mi piacesse più alto di me, oppure (quelle rare volte) quando potevo interessare a qualcuno, erano principalmente ragazzi più bassi di me. Qui il classico detto "la sfiga ci vede benissimo" trova ragione di esistere.Tutto questo patema d'animo fino a quando non ho conosciuto l'uomo della mia vita 7 anni fa sia chiaro, 1, 92 m di pura vichinghità.

C'è da dire che per fortuna al liceo avevo una cara amica che era alta quanto me, quindi le mie paturnie mentali erano condivise. Ma vi assicuro che è stata dura. E non solo per i ragazzi. Io quando vado in vacanza e mi ritrovo nella camera d'albergo, puntualmente cerco di capire la misura del letto perchè i miei piedi escono fuori. Per non parlare dei posti in aereo, devo sedermi lateralmente altrimenti non ci sto, rischierei di mangiare le mie stesse ginocchia.


Ci tengo a dire tutte queste cose perchè molto spesso mi sono sentita in difetto. Da qualche anno comunque la sinfonia è cambiata e mi accetto per quella che sono, anzi, mi piaccio molto di più proprio perché sono così alta. Ma c'è una cosa che ancora non tollero. I vestiti. La mia croce più grande tutt'ora.

Qui in Italia noi ragazze alte dobbiamo comprare dell'abbigliamento da uomo per vestire? O vi deciderete a mettere la taglia TALL ovunque? Puntualmente i miei jeans sono sempre troppo corti, le maglie a manica lunga mi vanno corte e le camicie/vestito mi fanno SOLO da camicie. E per fortuna che ho un numero di piede abbastanza moderato da trovare ancora le scarpe.


Letti troppo piccoli, abbigliamento troppo corto, non riuscire a stare in alcune macchine...insomma ognuno ha la sua croce. Tutti noi abbiamo qualcosa che vorremmo cambiare, ma sono cose che vanno completamente oltre il nostro controllo. L'unica cosa che possiamo controllare è come affrontiamo la questione. E stare a testa alta è sempre stata una buona alternativa.


Rika

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