Centri benessere e come affrontarli
- allegramanontroppo
- 31 gen 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Voglio raccontarvi la mia esperienza con i centri benessere. Ci sono stata la prima volta due anni fa e l’incontro è stato magico.

Non avevo la minima idea di cosa andassi a fare…uno mi diceva che ci si rilassava e basta, l’altro mi diceva che le varie saune erano la morte e un altro ancora che potevi morire bollito come un gamberetto nell’idromassaggio. Sinceramente avevo il terrore. Ricordo ancora che sono andata proprio a Gennaio, fuori facevo un freddo cane ed ero super vestita. Una volta arrivata alla reception si sentiva già un caldo tropicale fuoriuscire dalla porta d’ingresso. La sensazione più bella del mondo.
Io amo il freddo è vero, ma amo anche l’acqua e sguazzarci dentro come un dugongo perciò mi ci sono fiondata. Sono stata in una SPA di medie dimensioni e devo dire che in ogni caso l’impatto è stato molto positivo. Tutto lo staff è stato super disponibile e appena indossato l’accappatoio, mi sono diretta verso le saune. Ovviamente non ero da sola, ma con delle amiche quindi potete immaginare il livello di pettegolezzo…era over 9000. La situazione si è fatta interessante quando una ragazza dello staff ci consegna una bella manciata di sale con la menta sminuzzata. Io tra me e me pensavo “E che ci devo fare con sta roba? Me la devo portare a casa?” e invece, signore e signori, era lo scrubs per il corpo. Da brava profana quale ero dell’ambiente, prendo la mia perplessità sotto braccio (e anche il sale speziato) e mi dirigo verso la sauna più potente al mondo. 100% di umidità e morte…quella che quando entri non vedi una fava perchè il vapore è molto denso. Ci si può stare solo una decina di minuti ma, se hai troppo caldo, c’è una fontanella con acqua fresca con cui rinfrescarsi per fortuna. Il problema del Bagno Turco è che principalmente, non vedendo una cippa, non vedi i cadaveri degli ospiti morti in precedenza…ma va beh, sono una persona che si adatta alle avversità.
Ma torniamo alla carta vetro da passarsi sul corpo per togliere la pelle morta…in sauna abbiamo cominciato a fare un po’ di conversazione e nel mentre ci siamo cosparse di sale. Disgraziatamente, mi sono dimentica di avere un piccolo taglio e non appena mi sono impanata come una fettina di pollo con il sale e la menta ho represso un urlo di dolore che non vi sto a dire…. Fede, la prossima volta ti fai furba e ti impani con il pangrattato.
La cosa interessante però è stato vedere le coppie. Ci sono molto coppie che vanno al SPA ma le mie preferite sono quelle dove si vede chiaramente che il povero fidanzato mal capitato vorrebbe essere a casa a giocare a Fortnite. Lo vedi lontano un miglio con il suo grugno fisso e che con tono accondiscendete, segue la fidanzata entusiasta con il passo da tasso letargico. Potesse, si auto annegherebbe nell’idromassaggio con cromoterapia. Ragazze, vi faccio un appello, non portate i vostri poveri fidanzati alla SPA se non vogliono, altrimenti emanano troppa negatività e rovinano l’ambiente Zen.
Vogli concludere raccontandovi questo piccolo aneddotto sulla Q.C. Terme di Torino. Io e un’amica volevamo recarci alla SPA per curare le nostre problematiche da vecchie 80 enni il 27 dicembre. Partiamo tutte convinte e felici della splendida giornata che si prospettava, relax, bagni caldi e pizza per cena. La magia pura. Arriviamo alla reception dopo 40 minuti di viaggio e la segretaria rettiliana ci chiede “Ragazze, ma avete prenotato?”. Noi, lì per lì, rimaniamo un attimo interdette ma la mia amica prontamente risponde “No, mi spiace. L’ultima volta che sono venuta non avevo prenotato. C’è comunque un posto?”. Manco avessimo detto una bestemmia, la rettiliana ci guarda, e con fare stizzito ci fa “No ragazze, mi spiace proprio…ma siamo sotto le feste. E’ al completo”.
Per carità, noi saremo anche state sprovvedute a non chiamare prima, ma il tono ragazza mia. Il Grinch sarebbe stato più accomodante. Sta di fatto che siamo tornate a casa con una malinconia cosmica. Ma sto per tornarci, e a sto giro prenoto due settimane prima.
Rika
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