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Noi Multipotenziali - La mia Storia

Vi è mai capitato di sentirvi dire “non porti mai a termine una cosa”, “ Sei incostante”, “ne cominci 100 e ne completi due”, “ Perché ti annoi subito?”, “Hai sempre 1000 idee”, “ A cosa stai pensando di nuovo?”.





Ecco. Questa è la mia vita. Lo è sempre stata da quando ho cominciato a pensare cosa fare, diciamo dalle scuole medie. Per tanti anni queste frasi “tipo” mi hanno demoralizzata, abbattuta, ma sopratutto mi hanno fatto sentire in difetto con la società, hanno minato non poco la mia autostima.

Un bel giorno però vengo a conoscenza di questo splendido mondo, la multipotenzialità. La mia mente, già incuriosita dalla parola stessa, mi dice "Ehi cutu ( espressione tipicamente piemontese per dire stupido in senso buono) che ne dici di dare un’occhiata a questo argomento? Sarebbe l’ennesima cosa interessante della giornata”.



Ragazzi, ho scoperto un MONDO. La mia curiosità, la mia costante voglia di imparare e vedere cose nuove, la mia smania di conoscere ed evolvermi finalmente aveva un nome: MULTIPOTENZIALITA’.

Non siete in difetto, non siete strani o i “weirdo” di turno no, siete semplicemente persone con molteplici capacità, e sapete che vi dico? E ora di metterle in campo perché tutto ciò può servire a realizzarvi.

Voglio raccontarvi la mia storia in breve così da capire perfettamente la situazione:

Alle medie ero una ragazza introversa, chiusa e poco ricettiva verso l’esterno. Tuttavia c’era una cosa che amavo più di tutte, il disegno a mano libera. Questa credo sia una delle mie prime passioni, viscerale e necessaria per la mia salute mentale. Quando qualcosa andava storto, sfogavo la mia rabbia, inadeguatezza e senso di vuoto con il disegno. Mi sentivo ripetere costantemente dai docenti che non riuscivo ad eccellere in nulla, “va benissimo ma può fare di più”, “Andava bene in questa materia, ma ora non si concentra più”. Ecco, queste erano le frasi tipo. L’ultimo anno di medie cercai di capire cosa fare e tutto puntava verso la scuola d’arte…ma molteplici cose come le amicizie e la paura del nuovo (SBAGLIANDO CLAMOROSAMENTE!) mi hanno portata a scegliere un indirizzo di studi lontano dalla mia natura. Scienze Sociali. Fa già ridere di per sé, soprattutto per chi mi conosce bene. “Fede, ma sul serio fai scienze sociali? Tu? Quella introversa e cinica come pochi?”.



Ebbene si io, inseguendo le amicizie e le abitudini ho scelto un percorso di studi totalmente lontano da me, però sono errori che capisci solo successivamente. Il lato positivo però alla fine è stato ben visibile; ho incontrato persone che mi hanno arricchito, docenti meravigliosi che ancora oggi ringrazio e non per ultimo, imparato a conoscere le persone e le loro debolezze.

Nel periodo liceale ho avuto 1000 interessi diversi, non che avessi molto tempo da dedicargli però ho avuto il momento: Impariamo a suonare il pianoforte, Impariamo a leggere i geroglifici egizi, impariamo a fare marketing, diventiamo esperti di Serie tv e Film…insomma… chi più ne ha più ne metta, ma il bello viene dopo. All’Università. Oooh Si. Uno spettacolo davvero, e non sto parlando della vista persa a forza di stare china sui libri.



La faccio breve, anzi brevissima. Sono entrata ad Infermieristica, non mi piaceva ed ho cambiato facoltà. Sono entrata a biologia, ho capito che c’era troppa matematica nel mezzo ( LA MIA CROCE) e alla fine decido di iscrivermi a Storia.

Nel periodo universitario i miei interessi sono lievitati come l’impasto per la pizza, la lettura, la scrittura, i video su YT, i viaggi, il Planning, le paste modellabili e via cosi…

Insomma chi più ne ha, più ne metta. Arrivati alla fine del percorso di studi, fatta la strasudata discussione di laurea ero arrivata al punto: E MO CHE FACCIO?

Eccolo lì. Il punto di rottura. A questo punto il tuo cervello inizia a cercare di capire cosa fare sfruttando le capacità acquisite no? Bene. Ma se io ne ho acquisite un numero non ben calcolabile cosa devo fare?

Vi lascio con il dubbio.


Ne parlerò mercoledì.


Bye Rika

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